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domenica 31 maggio 2015

Gateau Delizioso con Ricotta


Ho iniziato la dieta... praticamente a parte i dolci che ovviamente vanno eliminati o concessi in modiche quantità.. posso mangiare pochissimi alimenti... ed è dura! Ero preparata al divieto dei dolci, ma non a tutto il resto, no ai latticini, no alle carni rosse, no all'uovo, no alle patate, no ad alcune verdure e frutti, no allo scatolame e a tutti i lievitati... In conclusione pane azzimo e...acqua. Il mio fisico non tollerava più nulla, quindi vai con la purificazione. Bisogna "soffrì" per un paio di mesi. :) Visto che per il momento non pasticcio, rilancio una delle prime ricette postate nel blog e quasi dimenticate e ...forse non a caso ho scelto qualcosa di salato :)


...Forse penserete l'ennesimo... ma fortunatamente è una pietanza che si può preparare in tante varianti e non delude mai. 
Ho aggiunto la ricotta agli altri ingredienti ed il suo sapore è decisamente più delicato. 
Mi piace moltissimo e quando lo preparo faccio sempre una teglia grande in modo tale da poterlo mangiare anche il giorno dopo perché lo trovo anche più gustoso...

Ingredienti
2 kg di patate
2 uova
200 ml latte
200 g mozzarella
200 g di prosciutto cotto
200 g di pancetta
250 g ricotta
100 g burro
50 g parmigiano grattugiato
e sale q.b.

Ho cotto le patate nella pentola a pressione poi le ho passate nello schiacciapatate. Nelle patate ancora bollenti ho sciolto il burro e le ho intiepidite versandovi il latte freddo. Ho poi aggiunto uno per volta gli altri ingredienti: prosciutto cotto, pancetta, ricotta sgocciolata, mozzarella tagliata a dadini, le uova una per volta ed il sale. Ho amalgamato per bene il tutto ed in ultimo ho messo il parmigiano grattugiato.


Ho imburrato una teglia e ho messo una spolverata di pane grattato per fare una leggera crosticina sul fondo. Ho versato il composto e l'ho livellato con la forchetta rigando la superficie ricoprendola con altro pane grattugiato e un po' di parmigiano. Ho inforno a 170° x 45" circa.


Il giorno dopo è ancora più buono!







sabato 16 maggio 2015

Graffe senza Patate Uova e Burro



Questa ricetta me l'ha data Teresa, la madre di una mia cara amica, Monica, conosciuta anni fa su di un forum di cucina e poi incontrata nel 2010. Da allora ogni anno in estate passo a salutarla quando vado in vacanza in provincia di Salerno. L'anno scorso ho conosciuto anche la madre, una bella donna solare e simpaticissima, brava ai fornelli e brava nella preparazione di dolci. Monica mi aveva parlato spesso di quanto fossero buone le graffe senza uova e senza patate della madre e quindi non ho potuto fare a meno di farmi dare la ricetta. La signora Teresa su di un kg di farina utilizza i bicchieri per i liquidi e non ha potuto dirmi le quantità... lei con la sua bravura ed esperienza non ne ha bisogno... io al contrario no, se non ho tutto pesato...non azzardo, ma dopo aver parlato con lei al telefono è stato tutto più semplice, sempre gentilissima e disponibilissima mi ha dato ragguagli per potermi destreggiare anche senza averle mai visto fare la preparazione. Ho solo ridotto la dose originale di 1/4 per mangiarne di meno, mi conosco bene e so che sarei stata capace di mangiarle tutte insieme a mio figlio Emanuele... siamo i golosi della famiglia! La prossima settimana io andrò dalla dietologa specializzata in Nutrizione, medicina Ortomolecolare e kinesiologia, devo perdere un po'... tanti... chili, e prima che mi metta a pane ed acqua "mi sparo le ultime cartucce" con queste deliziose craffe :) La medicina ortomolecolare prende in considerazione non solo le influenze biochimiche derivanti al tipo di alimentazione e dalle sostanze nutrizionali così introdotte, ma anche le interazioni che si sviluppano nel soggetto dal contatto con l’ambiente. La chinesi è una disciplina che consente, mediante “semplici” test muscolari, di ottenere informazioni sullo stato di equilibrio dell’individuo a livello fisico/strutturale, mentale/emotivo e biochimico/nutrizionale. La scelta di questa dietista è stata dettata anche dalla necessità di verificare quali alimenti il mio organismo non tollera e che oltre tendono a farmi ingrassare, potrebbero anche essere la causa dei miei mal di testa.  Diciamo che il 60% del mio sovrappeso è colpa del continuo esercizio fisico della mandibola, su è giù, giù e su, in armonia con il braccio, su è giù e giù e su, che spesso faccio durante l'arco della giornata. Unico equilibrio presente nel mio fisico al momento :)


... e poi associare assolutamente attività fisica ovviamente. Ma senza dilungarmi troppo in chiacchiere vi offro queste graffe più leggere perchè sono senza burro ed aromatizzate alla vaniglia. :) 


Ingredienti 
1/4 della dose originale - 13 mini graffe

150 g   farina w170 Senz'altro
100 g   manitoba (farina americana)
  18 g   zucchero di canna grezzo 
  60 g   di olio di semi di arachidi
120 ml di latte a temperatura ambiente
  1/2      bustina Mastro fornaio o 12,5 lievito di birra
     1      pizzico di sale
   1/2     cucchiaino raso di vaniglia in polvere Bourbon
             zucchero q.b.
             olio di semi di arachidi q.b. per friggere 

Lo zucchero di canna è meno raffinato quindi per renderlo più facilmente solubile a contatto con i liquidi l'ho polverizzato con il bimby.
Nella planetaria ho messo la farina miscelata con il M.Fornaio + due cucchiaini di zucchero come descritto sulla bustina per la riuscita della lievitazione. Al centro ho aggiunto lo zucchero, la vaniglia, il sale, l'olio ed  il latte, ho montato il gancio per i lievitati e mandato in funzione a velocità bassa e pian piano che il composto si amalgamava, ho aumentato la velocità lasciandolo lavorare fin quando l'impasto si è staccato dalle pareti del cestello.


Ho preso l'impasto che rimane appiccicoso ma facile da gestire e dopo averlo ripiegato un paio di volte su se stesso, l'ho posto in una ciotola per la lievitazione coperto con la pellicola a contatto e messo in forno spento fino al raddoppio, circa 90'. Ovviamente il tempo varia anche in base alla temperatura interna di casa ed esterna, più fa caldo e prima avviene la lievitazione.


Al raddoppio ho preso l'impasto e l'ho lavorato pochissimo formando una palla ripiegata su se stessa.


Ho ricavato dal panetto 13 palline da 34 g l'una coperte con la pellicola per non far asciugare l'impasto e da ognuna di essa ho ricavato un cilindretto lungo 15 cm circa, ho unito le estremità pressandole leggermente e messe a lievitare per una seconda volta sulla tavola da lavoro leggermente infarinata, distanti fra loro coperte con un canovaccio per 1 h circa.


Una volta trascorso il tempo, in un pentolino stretto ed alto, ho fritto in olio di semi di arachidi le graffe, una alla volta per 20" circa per lato. Prima di iniziare la frittura ho sondato la temperatura dell'olio mettendo una mollica di pane nell'olio, quando sale a galla e si formano le bollicine intorno è pronto. 
Ho poi fatto colare l'olio in eccesso e le ho passate nello zucchero di canna, che avrei dovuto raffinare per meglio farlo aderire alle graffe... sarà per la prossima volta :)


Con questa ricetta partecipo al contest "I Lievitati" 
di Alice del Blog "La Cucina di Esme"

giovedì 7 maggio 2015

Babà al Caffè



... Ricetta del 2012 ripubblicata per partecipare al contest " I Lievitati" di Alice de "La Cucina di Esme"...

Non avrei mai e poi mai pensato di fare un babà al caffè, anche se ultimamente l'ho visto al cioccolato e mi ero anche ripromessa di farlo, ma presa da quella voglia improvvisa e, decisa a utilizzare quei bicchierini nuovi di zecca comprati ormai da anni, mi sono messa all'opera per pasticciare. Avevo tutti gli ingredienti a parte il limone non trattato. Potevo sostituirlo con l'aroma al limone, ma " 'nu' babà" senza la buccia di limone non è " 'nu' babà". Quindi ho deciso di cambiarne completamente il gusto. La ricetta è collaudata, presa da un calendario della Paneangeli, alla quale ho sostituito la farina 00 con la farina americana o manitoba e naturalmente la buccia di limone con 50 ml di caffè aggiunto 100 ml di latte ( per raggiungere i 150 ml previsti nella ricetta) con due cucchiaini di nescafè + uno di zucchero.

Dosi per 14 babà

250 gr di manitoba
25 gr di zucchero
3 uova
50 gr di burro fuso tiepido
1 bustina di lievito di birra Mastro Fornaio Paneangeli
100 ml di latte
50 ml di caffè ristretto (il primo che esce) *
2 cucchiaini di Nescaffé + uno di zucchero*
1/2 cucchiaino di sale
1 bustina di vanillina Paneangeli
(per la ricetta classica 1/2 scorza grattugiata di un limone e 150 ml di latte )*

Per lo sciroppo
600 ml di acqua
600 ml di zucchero
175 di rum.
panna q.b. per farcirli

Per l'impasto ho usato la planetaria, ho messo la farina setacciata e miscelata con il lievito, al centro lo zucchero, la vanillina, (scorza di limone saltata), il sale, le uova e ho cominciato ad amalgamare il tutto ad una bassa velocità. Ho aggiunto il burro fuso tiepido ed in ultimo il latte miscelato con 50 ml di caffè e i 2 cucchiaini di nescafè tiepido. Ho aumentato la velocità fino a quando l'impasto è risultato liscio, omogeneo ed elastico.



L'impasto l'ho lasciato nella planetaria coperta da un canovaccio umido e fatto lievitare per circa 2 ore, deve raddoppiare di volume. Ho imburrato ed infarinato i bicchierini di diametro 6 e alti 6 cm e riempiti per metà e lasciati lievitare fino a quando l'impasto raggiunge l'orlo. Li ho infornati nella parte inferiore del forno a 170° ventilato per 40" circa. Ovviamente fare la prova stecchino e quando si sono imbruniti in superficie sono pronti.


Ho sformato i babà raffreddati, li ho coperti con un canovaccio e lasciati riposare fino al giorno dopo.

                           

Il giorno seguente ho preparato lo sciroppo mettendo in un pentolino l'acqua con lo zucchero e portandolo a bollore. A fuoco spento ho aggiunto il rum. Ho immerso bene da tutti i lati i babà nello sciroppo caldo. Ho praticato una incisione per lungo profonda un cm e li farciti con la panna.


Li ho serviti irrorandoli con una parte di bagna miscelata con il caffè.










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